Fra gli oggetti lignei, alcuni strumenti sono connessi alle varie fasi della lavorazione dei filati. Con i fusi, dei quali si conservano qui tre fusaiole, la massa informe di fibre, di lino o lana, veniva filata, cioè trasformata in un filo unico generato dalla torsione delle fibre stesse. Il filato così ottenuto era quindi tessuto a telaio; i pettini di legno, con e senza impugnatura, erano impiegati in questa fase. Infine, il rocchetto è da connettere con la successiva fase lavorativa e cioè con la cucitura delle stoffe opportunamente tagliate per formare abiti.
Esempi di tessuti sono
conservati nei cassetti. Tra i vari frammenti si riconoscono parti di vesti,
come uno scollo di tunica, o elementi decorativi policromi di forma circolare
(gli orbicoli). In alcuni casi gli elementi decorativi sono parte integrante
della tessitura della veste (come nello scollo di tunica), mentre in altri casi
gli orbicoli ed i clavi possono essere stati asportati da abiti ormai consunti
e applicati su nuove vesti.
Fra i soggetti
compaiono scene e personaggi tratti dalla mitologia classica (come nel
frammento con Eracle), figure allegoriche o figure umane a mezzo busto,
comunemente designate “ritratti”, ma che in molti casi rimandano, invece, a immagini di divinità appartenenti al mondo classico.
Molto vasto è il
repertorio ispirato al mondo animale e vegetale: uccelli, piante
miniaturizzate, foglie e fiori sono disposti anche in moduli ripetuti.
Significativo è
l’apporto iconografico introdotto con il Cristianesimo: compare la croce
tessuta, ricamata o tracciata a inchiostro. In un pezzetto di stoffa che
mostra tracce di piegature, sotto la croce si legge in greco la scritta “di San
Colluto”: potrebbe essere un oggetto benedetto (eulogia) proveniente dal
monastero, oppure un involucro utilizzato per contenere una reliquia ed eventualmente destinato ad essere portato addosso da parte del fedele per ricevere la
costante protezione del santo guaritore.
Le calzature qui esposte, rispettivamente un paio di
scarpe chiuse e la suola di un sandalo, testimoniano due diversi tipi di rinvenimento
da scavo: le scarpe con la punta leggermente acuminata e la tomaia ricamata a
motivo geometrico, sono state trovate in situ, all’interno di una cappella funebre ancora indosso a una salma, della
quale si conserva anche il resto dell’abbigliamento; mentre la suola di
sandalo, di forma molto allungata, con resti di un frammento del laccetto di
trattenimento del piede, è un ritrovamento sporadico avvenuto durante lo
sbancamento di un kôm di scarico.
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