– Arsinoe: anfore



Dal giornale di scavo: «Il lavoro procede con lentezza a causa dello strato di fango da smuovere con i picconi ... Si è proceduto all'estrazione delle anfore, che sono risultate in totale sei. Una sola si è potuta riunire, se pure in frammenti. Le altre eliminate perché in completo disfacimento a causa dell'umidità e del salmastro». Ecco una testimonianza delle difficoltà incontrate a causa della notevole umidità del terreno, presente non solo nella cisterna o nei pozzi dello stabilimento termale scavato, ma anche nei vani attigui.

Alcune anfore vennero salvate e portate a Firenze. Appartengono a due diverse tipologie: quelle in terracotta chiara, caratterizzate da ampio corpo ellissoidale verticale privo impermeabilizzazione interna, sono d'importazione, prodotte nel bacino del Mediterraneo intorno al II secolo a.C.; l'altra tipologia è testimoniata dall'anfora con alto collo cilindrico a costolature, spalla arotondata e corpo troncoconico; anfore del genere erano adibite al trasporto e alla conservazione del vino e risultano molto diffuse nel Faiyûm di età romana.

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