La collezione
archeologica dell'Istituto Papirologico «G. Vitelli» riunisce i
reperti pervenuti a Firenze dalle campagne di scavo condotte dall'Istituto in
Egitto tra il 1964 e il 1968. Questo materiale è stato conservato per oltre un
trentennio in un magazzino del Museo Archeologico di Firenze, finché non sono
stati disponibili all'interno dell'Istituto spazi e risorse per il
riordinamento, la catalogazione, il restauro di tutti gli oggetti e infine per
l’allestimento di un percorso espositivo.
L'esposizione è
articolata in due sezioni. La prima è dedicata alla campagna di scavo del 1964/1965 ad Arsinoe, capoluogo del nomos Arsinoites, l’attuale Faiyûm,
diretta da Sergio Bosticco con la collaborazione di Manfredo Manfredi. Dall’area dei
Kîmân Fares provengono vasellame da cucina e da mensa, unguentari, lucerne,
statuine di divinità, manici d’anfora con timbri, anfore destinate
alla conservazione di vino e cereali, nonché contenitori litici.
La seconda sezione
ha per oggetto Antinoe, città del Medio Egitto fondata dall'imperatore Adriano
nel 130 d.C. in onore e memoria del suo favorito Antinoo, morto annegato nel
Nilo. Gli scavi del 1965, 1966 e 1968 nella Necropoli Nord, condotti da Sergio Bosticco e
Manfredo Manfredi, hanno restituito un'ampia varietà di oggetti: ciotole, piatti e vassoi in terracotta sigillata, ceramica da cucina e da mensa
(acroma e dipinta), anfore vinarie e tappi d’anfora, lucerne, reperti in legno, metallo e vetro, nonché oggetti recanti scritte di vario genere.
Connessi
al culto di San Colluto, medico martirizzato ad Antinoe, sono le statuine fittili e le placchette bronzee a carattere votivo. Dalle sepolture
della necropoli provengono stele funerarie, teli funebri, capi di abbigliamento ed accessori.
All’esposizione dei reperti tessili, per la cui produzione e commercio la città
adrianea era particolarmente specializzata e rinomata, è stata dedicata la
terza sala della sezione Antinoe.
Il materiale
proveniente dalle due località si differenzia nettamente per la cronologia: ad
Arsinoe, infatti, le strutture ed i reperti rinvenuti risalgono all’età
tolemaica e romana (III a.C.-II d.C.), mentre quanto è emerso dagli scavi di
Antinoe si colloca in un arco di tempo compreso fra l’età bizantina e l’inizio
dell’epoca araba.